Monday, 2 November 2015

Casualità....?

Parlando di Dublino nel mio ultimo post, ho citato William B.Yeats, finissimo poeta irlandese.
Qualche giorno fa ho comprato un libro di Concita De Gregorio, "Mi sa che fuori è primavera", con grandissima titubanza, conoscendone il tema!
Ma l'ho fatto e prima o poi lo leggerò, magari condividendo le mie impressioni con qualcuno che conosce i miei pensieri....
Il titolo di questo post è "Casualità...." perchè nella prima pagina di questo libro la De Gregorio cita alcuni versi proprio di una poesia di Yeats "The Cloths of Heaven":

"I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dreams"

Non ho mai amato le traduzioni dei testi poetici, trovo che perdano la  musicalità e l'intensità che solo la lingua originale riesce a trasmettere. Assolutamente proibito ai miei studenti.
Ma in questa circostanza vorrei che anche chi ha poca dimestichezza con la lingua inglese comprendesse l'intensità di queste parole.
La traduzione non è mia. Approfitto di quella trovata nel libro della De Gregorio:

"Ho steso i miei sogni sotto i tuoi piedi;
Cammina leggera perché cammini sui miei sogni"

Ecco. Casualità....ma di quelle che fanno bene al cuore!

Enjoy the poem, with some sweet music, and the great voice of  Antony Hopkins:



And here further  information about Yeats, a poet I love:

https://en.wikipedia.org/wiki/Aedh_Wishes_for_the_Cloths_of_Heaven

Sunday, 1 November 2015

Week end milanese...


Milano, 31 ottobre,  Expo 2015.

Ci ho riprovato….ma quando mi faccio un’opinione su qualcosa, difficile che poi cambi solo perché l’occasione è diversa. La mia esperienza di settembre a quest’evento non aveva avuto molto successo. A cominciare dalle indicazioni autostradali, a mio avviso non troppo chiare. Per proseguire con le navette dal parcheggio alla fiera….non troppo frequenti per l’affluenza di pubblico. Per finire poi con ciò che più mi ha lasciata esterrefatta…..5 (leggasi cinque!!!!) ore di fila per riuscire ad entrare nel padiglione del Giappone, a quanto pare il più  visitato!!!! Qualcuno ci ha considerati fortunati, visto che fino a poco prima le ore erano 7 (leggasi sette!!!!). Il tutto seguito da altrettante ore di fila per qualsiasi altro padiglione…..Inghilterra, Israele, Turchia….continuando con nazioni probabilmente  assolutamente sconosciute a molti di coloro in fila per entrarvi! Mi sono chiesta di quante ore fosse composta una giornata dei visitatori dell’Expo!!


La mia capacità di intendere e la mia dignità  non potevano essere messe alla prova oltremisura. Ecco perché a questa seconda occasione mi sono rifiutata. E invece che lasciarmi fagocitare dalla folla della celebrazione di fine Expo, ho preferito una passeggiata in Piazza Duomo con visita in un famoso grande magazzino dove una dolcissima commessa mi ha presentato in modo molto elegante e professionale i suoi profumi. Dedicandomi del tempo, mi sono anche lasciata coccolare da un make-up che avrei sfruttato per la serata.















L’occasione di questo week end milanese è stata la partecipazione ad una convention in cui avrei incontrato i centre manager delle università in cui si svolgono solitamente i viaggi-studio che organizzo per l’estate.  Si rivela ogni volta un’occasione interessante e fruttuosa perché mi dà la possibilità di confrontarmi e soprattutto di conoscere proposte didattiche internazionali che aprono molte strade. Mi  piace ascoltare i progetti dei corrispondenti provenienti da nazioni anglofone: mi fa sentire parte del mondo, di quel mondo a cui sento appartenere.
E quindi prossimo viaggio….Irlanda, the emerald island.   Dublino, la città del mio amato Oscar Wilde. Di James Joyce, con la passeggiata di Leopold Bloom, raccontata nel suo Ulysses.   Di Samuel Beckett. Di W.B.Yeats. Terra di cultura, quindi, di verde, di mare, di religiosità sentita ma anche di grande divertimento.  Last but not least, la terra del “four seasons in one day”……ma questo chi sceglie di andare in questi posti lo sa!
Ecco. Questa sarà l’esperienza degli studenti che decideranno di venire con me la prossima estate.

Io li aspetto. 
E l’esperienza sarà anche mia, ovviamente.