Milano, 31 ottobre,
Expo 2015.
Ci ho riprovato….ma quando mi
faccio un’opinione su qualcosa, difficile che poi cambi solo perché l’occasione
è diversa. La mia esperienza di settembre a quest’evento non aveva avuto molto
successo. A cominciare dalle indicazioni autostradali, a mio avviso non troppo
chiare. Per proseguire con le navette dal parcheggio alla fiera….non troppo
frequenti per l’affluenza di pubblico. Per finire poi con ciò che più mi ha
lasciata esterrefatta…..5 (leggasi cinque!!!!) ore di fila per riuscire ad
entrare nel padiglione del Giappone, a quanto pare il più visitato!!!! Qualcuno ci ha considerati
fortunati, visto che fino a poco prima le ore erano 7 (leggasi sette!!!!). Il
tutto seguito da altrettante ore di fila per qualsiasi altro padiglione…..Inghilterra,
Israele, Turchia….continuando con nazioni probabilmente assolutamente sconosciute a molti di coloro in
fila per entrarvi! Mi sono chiesta di quante ore fosse composta una giornata
dei visitatori dell’Expo!!
La mia capacità di intendere e la mia dignità non potevano essere messe alla prova
oltremisura. Ecco perché a questa seconda occasione mi sono rifiutata. E invece
che lasciarmi fagocitare dalla folla della celebrazione di fine Expo, ho
preferito una passeggiata in Piazza Duomo con visita in un famoso grande
magazzino dove una dolcissima commessa mi ha presentato in modo molto elegante
e professionale i suoi profumi. Dedicandomi del tempo, mi sono anche lasciata
coccolare da un make-up che avrei sfruttato per la serata.
L’occasione di questo week end milanese è stata la
partecipazione ad una convention in
cui avrei incontrato i centre manager delle università in cui si
svolgono solitamente i viaggi-studio che organizzo per l’estate. Si rivela ogni volta un’occasione interessante
e fruttuosa perché mi dà la possibilità di confrontarmi e soprattutto di
conoscere proposte didattiche internazionali che aprono molte strade. Mi piace ascoltare i progetti dei corrispondenti
provenienti da nazioni anglofone: mi fa sentire parte del mondo, di quel mondo
a cui sento appartenere.
E quindi prossimo viaggio….Irlanda, the emerald island.
Dublino, la città del mio amato
Oscar Wilde. Di James Joyce, con la passeggiata di Leopold Bloom, raccontata nel suo Ulysses. Di
Samuel Beckett. Di W.B.Yeats. Terra di cultura, quindi, di verde, di mare, di religiosità sentita ma anche di grande divertimento. Last
but not least, la terra del “four
seasons in one day”……ma questo chi
sceglie di andare in questi posti lo sa!
Ecco. Questa sarà l’esperienza degli studenti che
decideranno di venire con me la prossima estate.
Io li aspetto.
E l’esperienza sarà anche mia, ovviamente.
2 comments:
Prof!!! Ha fatto bene .. Ha preso la scelta migliore tutti mi hanno raccontato delle file lunghe e interminabili del Giappone.. Italia .. Inghilterra. A proposito di J.Joyce e la sua opera "The Dubliners" come dimenticare le sue spiegazioni, letture ed interrogazioni !!! La prof più brava che ci sia ❤
Eleonora, bacio !!
Ele...e come dimenticare la vostra classe!!!! Ricordi quante discussioni? :)
Di "Dubliners" ricordi sicuramente Eveline.... ora che hai qualche anno in più puoi sicuramente capire cosa intendevo quando parlavo di "scelte"!
Ti abbraccio
Prof
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