Thursday 31 December 2015

31 dicembre.....

31 dicembre, ultimo giorno dell’anno….come al solito giorno di consuntivi! 
Tutti stasera faremo una riflessione su questo….una ad alta voce…un’altra sarà un pensiero....nostro.... intimo, che guarderà in fondo all’anima e ci farà dire se “si” o “no”! 
In che percentuale quest’anno ci ha gratificato, ci ha fatto sorridere, ci ha fatto un “dono” di cui ancora godiamo…..o se invece ci ha tolto qualcosa, se quel sorriso ce lo ha negato….

Nonostante tutto stasera si brinderà e si celebrerà con  la frase ricorrente….ogni 31 dicembre.... 

“Buon anno …che quello nuovo sia migliore del vecchio…!”

Ogni anno proviamo a crederci….ed è per questo che la ripetiamo....a noi stessi e a chi ci sta intorno, come augurio!

Io questo 31 dicembre non so cosa dire…..
Ma per rimanere nella consuetudine,  per tradizione....auguro a tutti ….

Buon anno! Che quello nuovo sia  migliore del vecchio!”


Wednesday 23 December 2015

Seasons' Greetings

In my opinion a school is the only place where Seasons’ Greetings have a meaning, where Christmas holidays are really felt….
And yesterday it was the day! 
At my school it was scheduled to have just 3 hours’ lessons (lucky if you were allowed to !!!!) and then …. Christmas celebrations!!

It was amazing to listen to a concert the students organized. And among them two of my 5th year students , Jacopo (5 D) and Cecilia (5 H).

Wonderful! Surprising! I didn’t know how good they are! So important to know “the other side” of these kids for us teachers!!!
I want to wish a"Happy Christmas" and I’ll do that with Jacopo and Cecilia…and their wonderful performance!
What is not excellent is the quality of my video (I used my mobile!!) and I apologize for that.....but please...listen to them and enjoy!

Happy Christmas to all of you!!!

Prof





Saturday 5 December 2015

Un ruggito mattutino!

Una mia carissima amica mi aveva informata che, nella sua libreria di fiducia, si sarebbe tenuto un incontro con un personaggio a me molto caro,  Marco Presta, presentatore radiofonico di radio 2, autore teatrale e scrittore.
La trasmissione "Il Ruggito del Coniglio", in onda al mattino presto su Radio 2,  mi ha accompagnata nel mio  tragitto mattutino  verso il liceo di Velletri in cui ho insegnato per tanti anni. L'ironia intelligente e contestualizzata di Marco Presta insieme ad Antonello Dose era cio' che alleggeriva  quei 30 km di curve, semafori e traffico!
Ho acquistato e letto il suo primo romanzo "Un calcio in bocca fa miracoli" e vi ho riconosciuto la comicità realistica e amara dell'autore. L'età pressoché "vetusta" del protagonista gli permette di fare ed esprimere pareri non proprio popolari. Concetto assolutamente soggettivo l'età, ha sostenuto Presta stasera. Una concetto creato dalla nostra società, dato che anche in vecchiaia ci si arrabbia, ci si appassiona, ci si innamora....come in gioventù....semplicemente in modo diverso. 
Altro romanzo "Il Piantagrane", di cui i presenti hanno detto un gran bene...lo aggiungerò alla mia wishlist, quindi. E l'ultimo, "L'allegria degli angoli". Ad ogni modo tutti basati sulla "normalità", sul mondo che viviamo, senza visioni edulcorate.... la realtà, insomma.
Tante considerazioni, poi, sulla società attuale, sul mondo artistico e letterario, sulla televisione, la radio e il cinema. Sulla politica e sul mondo giovanile. 
E naturalmente sulla sua trasmissione, in onda ormai da 25 anni, il cui successo gli permette  ormai di esprimere liberamente le sue opinioni. Consapevole, però, che nel momento in cui  questo successo venisse a cadere, tutto perderebbe d'intensità.
Parole molto dirette,  spinose, anche contro i premi letterari o le scelte editoriali, a volte frutto di convenzioni o compromessi. 
Che dire......vengono a cadere tutte le certezze in cui si è sempre creduto.....si sa, si sapeva, ma fin quando non te lo dicono....ci credi! No?






Thursday 26 November 2015

Missing U....

Mi capita spesso di navigare  sulla rete per trovare idee e materiale da proporre ai miei studenti. Tempo fa mi sono imbattuta in  un  video che  mi ha colpito molto!
E’ un cortometraggio animato, la storia di una scrittrice di nome “I” (come la vocale)   che perde la “ U” sulla tastiera della macchina da scrivere. Le sue parole d’improvviso diventano senza senso.  Ho guardato questo video come  una poesia…

“Missing  U” è il titolo del video di Brooke  Wagstaff.

Con gli studenti l’ho utilizzato come  esercizio di pronuncia dell’alfabeto inglese. Pronuncia a volte non facilmente percettibile. Ma così duttile, capace di creare parole complete con un solo suono.  Vere e proprie frasi nascono raggruppando solo singole lettere (ci scriverò un post prima o poi!)
Loro, gli studenti, in questo sono bravissimi. Ecco perchè mi piace giocarci .  Spesso sono  loro ad insegnare a me. Ma il più delle volte riesco a stupirli. C’è sempre qualcosa che non sanno!

I” troverà la sua “U” ….e la storia finisce così.

“So that is the story according to me,
of how i found u and they became we!”

Dove volevo arrivare?  Al fatto che possono esserci degli studenti che mi mancano…..che lasci, per ovvi motivi, ma che ti rimangono nel cuore! Succede poi che non li vedi più… magari tornano dopo anni per sapere come stai e raccontarti cosa hanno realizzato nella loro vita. Cosa hai lasciato loro, a parte l’inglese! E magari ti ringraziano.
Quest’anno alcuni miei ex studenti sono qui. Nella stessa scuola. Non sono più la loro insegnante, per motivi contingenti.  Ma….”Missing U”!

Adoro tutti i miei studenti. Lavoro con loro con grande entusiasmo. Cerco di trasferire la mia  passione. Loro se ne accorgono. E quando non sei più la loro insegnante….. a quel punto sono loro  a cercarti, a volerti raccontare cosa fanno e cosa manca loro  di te!

La mia vita è piena di grandi soddisfazioni……questa è una di quelle!

Now enjoy the video…..



Friday 20 November 2015

Paura di vivere....

Devo…lo sento un dovere…dato il mio ruolo di insegnante non posso esimermi. 

Parigi. Gli ultimi eventi. E’ stato detto tutto. I miei sentimenti sono quelli che accomunano tutti in questo momento. Le mie paure sono le stesse  di tutti.  Come ha detto un mio alunno “si rischia di fare della retorica”.
Ma certo mi sento vicina a tutti coloro che, in questi atti di pura follia, hanno lasciato quanto di più prezioso possediamo…la vita.  Qualsiasi sia la nazionalità, la fede, il colore politico.

Quello che non tollero è  però ogni tentativo di creare un altro senso di tensione…si chiama panico. Volere a tutti i costi creare un allarmismo che certo  non aiuta.  Soprattutto  non aiuta i ragazzi.
Ieri sera una mia alunna mi ha inviato uno di quei messaggi vocali che in questi giorni imperversano sulla rete. Mi diceva di essere spaventata, di non volere uscire più, di provare paura…..

Non è facile parlare ai ragazzi, lo è ancora meno in questo momento.  Tentare  di spiegare loro  che la vita è anche imprevisto purtroppo. Che la paura fa parte della nostra natura. Che dobbiamo accettarla, conoscerla e gestirla. Nella storia la paura ha assunto nomi e colori diversi. Per ognuno di noi la paura ha una faccia diversa.

Ma un  ragazzo questo non lo accetta. Vuole una spiegazione. O forse vuole semplicemente essere protetto.  

Un dovere che spetta a noi adulti. 

Sunday 15 November 2015

2nd Module: MODERNISM, James Joyce

Let’s talk about a great novelist, James Joyce, the modernist,  so new, so involving, both  difficult and clear….

SESSION 1:  his life and his   collection of short stories, DUBLINERS

Watch his biography on the following video, not so long and enjoyable !


You can read further informationa about him here

He was Irish but suffered the strict Irish culture very much, as you will see!

You can find all the short stories from DUBLINERS in the following website

and here you will find  EVELINE  which I’d like you to download and print.  You are supposed to read it  before coming to the lesson.

TASK : Read EVELINE as homework

I want to give you some tips to help you understand  the story

1-   Derevan Seraun is a word of unknown origin one of the many nonsense words Joyce uses but the most frequent translation is considered from latin : “The end of pleasure is pain” but many other critics think it has a gaelic origin.  Therefore most prefer not translating it.

2-  The Bohemian Girl is a light opera written by the Irish composer M.William Balfe and not the Bohemienne. The plot is based on Cervantes “La Gitanella” and is set in Bohemia . The most important aria is  “I Dreamt I Dwelt in  Marble Halls

 https://www.youtube.com/watch?v=vQqmNInEnnI 

that has also been sung by Enya.

Listen and enjoy!

SESSION 2: Joyce’s  novel, ULYSSES

Have you ever heard about BLOOMSDAY?

It’s a celebration taken in Dublin and all around the world celebrating the 16th June 1904 which is the day depicted in ULYSSES. The day is named after the main character , Leopold Bloom. The novel follows his life and thoughts on this day.



Celebrations include dressing up like the characters in the book together with readings, performances and visiting the main places of Leopold's walk.





What is more, a marathon takes place on the same day!!!








I’d like to end this post on Joyce with Stephen Fry’s short One Minute Book Review Video of the novel Ulysses. “I’ll tell you the book I have chosen as my favourite book. And it may make some people’s heart sink, because it is associated with difficulty, where in fact it should be associated with joy…” “It is to me the most perfectly written book. Or perhaps the second most perfectly written book. But this book is deeper, richer and wider”.

Friday 13 November 2015

Si, mi sa che fuori è primavera.....

Lo avevo accennato in un precedente post….la tentazione era forte…ho chiesto alla mia amica se era il caso  che leggessi  questo libro dopo che me lo aveva prestato e ne avevo letto le prime pagine…

“Mi sa che fuori è primavera” di Concita De Gregorio. Il titolo rappresenta il finale, l’ultima riga. Ed è la giusta conclusione per chi nella vita ha provato un dolore grande, un’esperienza sconvolgente, di quelle che travolgono anima e corpo.  Ma la storia si conclude con un’esclamazione di sorpresa….mi sa che fuori è primavera….!!
Si, la vita fuori continua….
Non starò qui a raccontare di cosa parla, non ce la farei! Si tratta di un fatto di cronaca accaduto qualche anno fa.  Ma per la prima volta ho letto parole che toccano il cuore e l’anima. Parole che raccontano come si guarda il mondo, ma soprattutto come il mondo ti  guarda .


Primo capitolo, prime pagine ed è  già sconvolgente.

Un elefante rosa in mezzo alla stanza durante la familiare  cena di Natale.
I regali, le  luci,  l’albero. E poi  quell’elefante.
Un elefante che  nessuno guarda  o fa finta di non vedere. Il dolore degli altri…..pesante da sopportare.  E poi il “ruolo”….un ruolo che gli altri si aspettano, che è previsto,  un vestito che devi indossare….pesante, pesantissimo a volte.

“Come puoi essere ancora viva?….Ma il dolore da solo non uccide e io sono viva….niente si dimentica ma tutto, a momenti, si deve poter mettere in un posto…..spostarlo sul comodino come fosse un fiore in un vaso, uscire, poi rientrare e ritrovarlo lì….come potremmo vivere senza placare la memoria, che non vuol dire arrendersi, o dimenticare……ogni minuto della vita gira intorno a qualcosa che non c’è più  perché qualcos’altro possa accadere…c’è bisogno di essere felici…per tenere testa a questo dolore inconcepibile, C’è bisogno di paura per avere coraggio.  E’ l’assenza la vera misura della presenza…..Vorrei che tu sentissi la mia gioia. Che provassi ad accarezzare l’elefante rosa mentre tutti lo ignorano , vorrei che gli parlassi all’orecchio. Digli…di stare tranquillo. Lo porteremo via di lì, lo lasceremo libero di nuovo, lo andremo a trovare ogni giorno ma non resterà prigioniero mai più.”

E’ la storia di una madre orfana dei propri figli, a cui è capitato di subire una perdita talmente grave e inconcepibile da non avere neanche un termine che la rappresenta nel vocabolario. Si, non esiste un termine per una madre che perde il proprio figlio.
Una perdita che diventa l'emblema di tutte le sofferenze che si possono sopportare nella vita, di fronte alle quali ci si può scoprire in grado di reagire. E ci si può rialzare, accorgendosi che, se si lascia la porta aperta, una nuova vita è possibile.

Perché…si......mi sa che fuori è primavera! 





Wednesday 11 November 2015

Welcome!

She’s come! She’s finally here!  And I am really glad, because she’s the kind of person I was looking  for!!!
I am in a language school and English is the first language for my students.  We were waiting for a new conversation mother tongue teacher. I was really disappointed: such a long time since the school started! Italian style in the school system!!! I know that perfectly…unfortunately!
But it was worth waiting ….Holly is here now!
When I told her  about the programme I am dealing  with the class, she appeared enthousiastic.  As I am ….even because it’s something  I’m really fond of!
She introduced herself to the class, she  told them about her Italian life, why she’s here, what she likes of Italy and Italians.   As she was talking,  I watched my students, their eyes….and I saw some light! They were in ecstasy, listening to her! She asked questions about their future plans, next year, so close….and in my opinion they were already dreaming of their life out of the school…..at the University…..maybe abroad….who knows!
Energy!  That’s what I felt  while listening to them  ….and I was finding out something new…fashion designer, business manager, physiotherapist, army, musician , politician……so many dreams! And what I hope for them is each dream may come true!

Well, it may sound stupid, but believe me…..as a teacher,  it’s really important to have someone you can exchange your  views with!


                                                                  Welcome Holly!!!

Tuesday 10 November 2015

Colori

Colori….sono il vortice della vita, quello che mi ha sempre attratta e allo stesso tempo spaventata! Ricordo ancora la mia insegnante di acquerello che mi invitava a  lasciarmi andare…. E far scorrere la mano …il pennello….perché  quel colore rosso diventasse bianco… come il foglio …e l’acqua, trascinata delicatamente dal pennello,  ritornasse  chiara… come il foglio!
Ed è stato proprio in quel momento che la mia forza è venuta meno….la grinta che mi aveva sostenuta in tutti quei mesi…..dopo tutto quello che  era successo….è svanita…come avrebbe dovuto fare quel rosso!
Non sono mai riuscita a gestire i colori. Ho sempre amato disegnare. L’ho sempre fatto. Ma usavo la matita, il carboncino, il chiaroscuro….mai il colore.
Improvvisamente ho voluto fortemente che entrassero nel mio modo di essere. Nel mio modo di vivere. Nel mio mondo. E allora quella prima lezione di acquerello ha avuto un seguito. Ho iniziato in un laboratorio, con un’insegnante fantastica, una ex partecipante del “Grande Fratello” prima versione (forse quella che ha incuriosito tutti!) il cui talento mi ha molto sorpresa.  Una vera artista! Incredibilmente brava, nel disegno, nelle tecniche pittoriche, nella manualità. E  io piano piano mi innamoravo della mia manualità, delle creazioni che uscivano dai materiali informi sul mio tavolo di lavoro: carta, cartoncino, vernici, legno, pennelli… e poi pietre, perle, perline, piccole, piccolissime, intessute con ago e filo di seta….una trama sottile che prendeva vita davanti ai miei occhi. E che stupiva chiunque quei gioielli me li vedesse indosso. O vedesse i miei acquerelli. O qualsiasi mia creazione. Colori che riprendevano i miei capi d’abbigliamento, un dettaglio.  Un mio stato d’animo. Una giornata estiva o una invernale. 
Sono spariti da un po’. E lo sento. Lo vedo. Si percepisce. Ma ne sento il bisogno. Ho voglia che ritornino per mostrare un volto, l’altro volto….quello che non si vede, quello che non vedo più da tanti anni, ma che è dentro la mia testa e dentro il mio cuore. Un rumore forte che da troppo tempo è silenzioso.  Che sono riuscita a far uscire da me attraverso i colori. Sento che deve ritornare a vivere. Colorato, come me lo ricordo.

Friday 6 November 2015

Lezioni di fisica…..questo è l’incredibile!

Si, proprio questo è l’incredibile! Che io abbia letto un libro del genere, un libro che parla di fisica…e soprattutto che mi sia piaciuto!
“Sette brevi Lezioni di Fisica” di Carlo Rovelli, fisico teorico. Mi era stato consigliato da un’amica, la quale aveva aggiunto “Non sempre e’ stato facile capire ….ma l'ho letto con piacere!” Devo ammettere di essere d’accordo con lei. Come al solito, però,  non mi sono fermata davanti ai dubbi e, in un modo o nell’altro, ho chiesto conferme, mi sono informata. Il tutto è diventato molto più chiaro e quindi più apprezzabile.
Sette brevi lezioni di fisica, appunto: una sulla più bella delle teorie, così Carlo Rovelli chiama quella di Einstein, poi i quanti, l’architettura del cosmo, i “quarks” (parola che appare in Finnegans Wake di James Joyce), la teoria dei loop, la probabilità e il tempo, e per finire, “noi”.
Rovelli le chiama “lezioni”: a una persona come me, le cui uniche nozioni di fisica si basano sulle reminiscenze scolastiche,  rafforzate dall’esperienza,  più che lezioni sono sembrate delle chiacchierate, dei racconti di cui chi ascolta vuole sapere il finale. Probabilmente carenti di dettagli agli occhi dei più esperti. Ma certamente assolutamente coinvolgenti.
Mi piace citare alcuni punti che mi hanno portato a riflettere e su cui invito chi sta leggendo a fare delle considerazioni.
 “La relatività generale ci ha insegnato che lo spazio non è una scatola inerte, bensì qualcosa di dinamico: una specie di immenso mollusco mobile in cui siamo  immersi…”
Riguardo ai quanti sostiene che questi “non sono in uno spazio ma sono essi stessi lo spazio”
“..il cambiamento è ubiquo….Non c’è più uno spazio che “contiene” il mondo e non c’è più il tempo  “lungo il quale” avvengono gli avvenimenti….solo processi elementari dove spazio e tempo interagiscono tra loro in continuazione”

E poi la domanda “cosa è il presente?” : “le cose che esistono sono quelle nel presente: il passato non esiste (più) e il futuro non esiste (ancora). …la nozione di  “presente” è anch’essa soggettiva…”

“Il “presente” non esiste in modo oggettivo più di quanto non esiste un “qui” oggettivo, ma le interazioni microscopiche del mondo fanno emergere fenomeni temporali per un sistema che interagisce solo con medie di miriadi di variabili. La nostra memoria e la coscienza  si costruiscono su questi fenomeni statistici che non sono invarianti nel tempo”.

Una frase che  mi ha colpito “L’immanifesto è molto più vasto del manifesto”: mi ricorda molto Le petit Prince, di Saint-Exupery “On ne voit bien qu’avec le coeur. L’essentiel est invisible pour les yeux”
E ancora nel finale “ Noi siamo fatti della stessa polvere di stelle di cui sono fatte le cose e sia quando siamo immersi nel dolore si quando ridiamo e risplende la gioia non facciamo che essere quello che non possiamo che essere: una parte del nostro mondo”
Ecco, degna conclusione per un saggio che più che una lezione di fisica è una considerazione sul mondo, sull’universo, sui cambiamenti. Il tentativo è di spiegarli  attraverso la scienza. Non sempre è possibile.

Ecco perché l’ho letto come fosse una favola!

Per chi volesse saperne di più, vi invito a leggere quest'articolo.

Monday 2 November 2015

Casualità....?

Parlando di Dublino nel mio ultimo post, ho citato William B.Yeats, finissimo poeta irlandese.
Qualche giorno fa ho comprato un libro di Concita De Gregorio, "Mi sa che fuori è primavera", con grandissima titubanza, conoscendone il tema!
Ma l'ho fatto e prima o poi lo leggerò, magari condividendo le mie impressioni con qualcuno che conosce i miei pensieri....
Il titolo di questo post è "Casualità...." perchè nella prima pagina di questo libro la De Gregorio cita alcuni versi proprio di una poesia di Yeats "The Cloths of Heaven":

"I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dreams"

Non ho mai amato le traduzioni dei testi poetici, trovo che perdano la  musicalità e l'intensità che solo la lingua originale riesce a trasmettere. Assolutamente proibito ai miei studenti.
Ma in questa circostanza vorrei che anche chi ha poca dimestichezza con la lingua inglese comprendesse l'intensità di queste parole.
La traduzione non è mia. Approfitto di quella trovata nel libro della De Gregorio:

"Ho steso i miei sogni sotto i tuoi piedi;
Cammina leggera perché cammini sui miei sogni"

Ecco. Casualità....ma di quelle che fanno bene al cuore!

Enjoy the poem, with some sweet music, and the great voice of  Antony Hopkins:



And here further  information about Yeats, a poet I love:

https://en.wikipedia.org/wiki/Aedh_Wishes_for_the_Cloths_of_Heaven

Sunday 1 November 2015

Week end milanese...


Milano, 31 ottobre,  Expo 2015.

Ci ho riprovato….ma quando mi faccio un’opinione su qualcosa, difficile che poi cambi solo perché l’occasione è diversa. La mia esperienza di settembre a quest’evento non aveva avuto molto successo. A cominciare dalle indicazioni autostradali, a mio avviso non troppo chiare. Per proseguire con le navette dal parcheggio alla fiera….non troppo frequenti per l’affluenza di pubblico. Per finire poi con ciò che più mi ha lasciata esterrefatta…..5 (leggasi cinque!!!!) ore di fila per riuscire ad entrare nel padiglione del Giappone, a quanto pare il più  visitato!!!! Qualcuno ci ha considerati fortunati, visto che fino a poco prima le ore erano 7 (leggasi sette!!!!). Il tutto seguito da altrettante ore di fila per qualsiasi altro padiglione…..Inghilterra, Israele, Turchia….continuando con nazioni probabilmente  assolutamente sconosciute a molti di coloro in fila per entrarvi! Mi sono chiesta di quante ore fosse composta una giornata dei visitatori dell’Expo!!


La mia capacità di intendere e la mia dignità  non potevano essere messe alla prova oltremisura. Ecco perché a questa seconda occasione mi sono rifiutata. E invece che lasciarmi fagocitare dalla folla della celebrazione di fine Expo, ho preferito una passeggiata in Piazza Duomo con visita in un famoso grande magazzino dove una dolcissima commessa mi ha presentato in modo molto elegante e professionale i suoi profumi. Dedicandomi del tempo, mi sono anche lasciata coccolare da un make-up che avrei sfruttato per la serata.















L’occasione di questo week end milanese è stata la partecipazione ad una convention in cui avrei incontrato i centre manager delle università in cui si svolgono solitamente i viaggi-studio che organizzo per l’estate.  Si rivela ogni volta un’occasione interessante e fruttuosa perché mi dà la possibilità di confrontarmi e soprattutto di conoscere proposte didattiche internazionali che aprono molte strade. Mi  piace ascoltare i progetti dei corrispondenti provenienti da nazioni anglofone: mi fa sentire parte del mondo, di quel mondo a cui sento appartenere.
E quindi prossimo viaggio….Irlanda, the emerald island.   Dublino, la città del mio amato Oscar Wilde. Di James Joyce, con la passeggiata di Leopold Bloom, raccontata nel suo Ulysses.   Di Samuel Beckett. Di W.B.Yeats. Terra di cultura, quindi, di verde, di mare, di religiosità sentita ma anche di grande divertimento.  Last but not least, la terra del “four seasons in one day”……ma questo chi sceglie di andare in questi posti lo sa!
Ecco. Questa sarà l’esperienza degli studenti che decideranno di venire con me la prossima estate.

Io li aspetto. 
E l’esperienza sarà anche mia, ovviamente.

Sunday 25 October 2015

La mia ora di lezione

Lo avevo comprato lo scorso anno, avevo iniziato a leggerlo ma c’era sempre qualcosa di più importante, di più urgente. Qualcosa che sicuramente riguardava i miei programmi didattici, intorno ai quali ruotano le mie scelte di lettura soprattutto durante l’inverno.
Durante questo fine settimana me lo sono imposta …devo finirlo!


Sto parlando del libro L’ora di lezione di Massimo Recalcati. E’ un libro che parla di didattica ovviamente, di scuola, di studenti e di insegnanti. Ma l’incipit è significativo…..”Accendere il desiderio”.
Ed è questo il filo conduttore di tutto il suo discorso.
Parla di scuola, di come stia cadendo a pezzi, come struttura e nelle sue strutture. Parla di insegnanti, spesso umiliati, frustrati, chiamati anche  alla funzione di supplenti di un discorso educativo che  a volte non sembra avere il sostegno delle famiglie o delle istituzioni. Parla di studenti, distratti, a volte violenti, capricciosi. E parla anche di genitori, che di questa storia sono parte integrante.


Come insegnante, sono assolutamente consapevole della situazione reale, ma Recalcati mette in luce qualcosa di più, che mi appartiene, che sento  mia.
Parla di un nemico acerrimo di questo lavoro, la tendenza al riciclo e alla riproduzione di un sapere sempre uguale  a se stesso. Mentre un’ora di lezione è ciò che può aprire un mondo, il tempo di un vero incontro.
Secondo Recalcati l’obiettivo primo della scuola “è il rapporto del soggetto col sapere che la funzione dell’insegnante deve essere in grado di animare”. Significa muovere lo studente verso il desiderio di conoscere, in un’epoca in cui tutto è sempre presente,  non esiste più “assenza”,  motore primo dell’esperienza  del desiderio.
Sapere non significa solo accrescere le proprie conoscenze, ma anche e soprattutto imparare ad aprirsi all’apertura del desiderio e, attraverso questa apertura, viaggiare verso altri mondi rispetto a quelli già conosciuti.
L’insegnante conduce verso strade  nuove ma soprattutto muove il desiderio del viaggio.
Per quanto mi riguarda,  ciò a cui tengo di più quando sono in classe, è non vedere sguardi assenti, che forzano la tendenza allo sbadiglio…..ma  tenere sveglio chi mi ascolta, far sentire la forza della parola.
Cito Daniel Pennac e il suo Diario di Scuola in riferimento all’ora di lezione:
“Se voglio sperare nella loro piena presenza, devo aiutarli a calarsi nella mia lezione. Come riuscirci? E’ qualcosa che si impara soprattutto sul campo, col tempo. Una sola certezza, la presenza dei miei allievi dipende  strettamente dalla mia: dal mio essere presente all’intera classe e a ogni individuo in particolare, dalla mia presenza alla mia materia, dalla mia presenza fisica, intellettuale e mentale, per i cinquantacinque minuti in cui durerà la lezione”
E ancora Philip Roth con Il Professore di desiderio:
“ Adoro insegnare [….]. Di rado mi sento così bene come quando sono con le mie pagine di appunti, i miei testi sottolineati e persone come voi. Per me non c’è altro nella vita che non valga l’ora di lezione...”

E questo lo sanno bene i miei studenti e chi mi vive accanto!


Wednesday 21 October 2015

1st Module: "Did the Sun ever set on the British Empire?": New trading routes

The last topic of this first module is the British Empire during Queen Victoria’s reign which got  a very important role in history. I would like you to memorize the main events so that you get a clear overview of the age, together with the literary aspects. 

As a definition, an  'empire' is a group of countries ruled over by a single monarch.  But it doesn't need an 'emperor'.

The British Empire comprised Britain, the 'mother country', and the colonies, which were countries ruled to some degree by and from Britain.

The British began to establish overseas colonies in the 16th century. The growth of the British Empire was due mainly to the competition for resources and markets which existed  between England and her continental rivals, Spain, France, and Holland.
During the reign of Elizabeth I, England set up trading companies in the East Indies, explored the coast of North America, and established colonies there.

In the early seventeenth century those colonies were expanded . By 1783 Britain had a large empire, with colonies in America and the West Indies. This 'first British Empire' came to an end after the American Revolution, when the U.S.A got independence.
However, in the 19th century, the British built a second  empire, based on British sea-power, India, and huge areas in Africa.


The 'Whig' historians regarded the Empire as the deserved result of Britain's  superiority. They were proud that their country  had put together such a huge empire. Some modern historians have criticised Britain's 'cultural imperialism', suggesting that it was based on nationalism and racist scorn for other people.
After the First World War it became difficult for Britain to hold on to her Empire. It was clear that  Britain could no longer afford an Empire and had no right to rule peoples who did not want to be ruled by Britain.
Britain realised that the Royal Navy was not strong enough to protect all the Empire anywhere in the world.

Ireland rebelled between 1919 and 1921. In 1920‒1921 it was divided into Northern Ireland, which was part of the UK, and the Irish Free State. In 1937 it became more independent as Éire. In 1949 Éire became the completely independent Republic of Ireland and left the Commonwealth.

There was a strong independence movement in India. Mohandas Gandhi led a non-cooperation movement which refused to obey British laws.
In 1935 the Government of India Act gave Indians control of everything except foreign policy.

The British Empire was dismantled and replaced by a voluntary organisation of former colonies called the Commonwealth.

In 1926, the British government agreed the Balfour Declaration – that Canada, Australia, New Zealand and South Africa were completely independent countries, "freely associated as members of the British Commonwealth of Nations".

In 1947, India and Pakistan were given independence.

Most of Britain's African and Caribbean colonies achieved independence in the 1960s.

In 1997, Britain formally handed Hong Kong back to China.

Until the 1960s, Britain was part of a Commonwealth trading community based on the Empire.











In 1973, Britain joined the European Economic Community, and became part of a trading community based on free trade between the countries of Europe.

See you in class with a new topic to talk about!

Prof


Tuesday 20 October 2015

Un pensiero....

Non avrei mai voluto scrivere un post del genere su questo blog. E’ nato per altro, per i miei studenti, per parlare con loro, per comunicare con loro nel loro modo.

Ma ci sono eventi di vita da cui non si  può prescindere. Nonostante dolorosi.
Il modo per affrontarli è semplicemente riconoscerli, guardarli con coraggio e grande dolore….e trovare nella propria anima la forza di sorridere.

Sorridere per andare avanti. Sorridere per se stessi. Sorridere per chi ci è vicino e aspetta il nostro sorriso.

Ma sorridere solo quando sarà il momento. Prima o poi arriverà. E sarà inconsapevole e spontaneo. E ci sorprenderemo di riuscire a farlo.

A me è successo. 

“… Sono del parere che si deve semplicemente, senza voler essere troppo cattivi né scervellarsi, condurre la vita che si reputa giusta, senza esigere d’essere pagate subito in moneta sonante per tutto ciò che si fa. Alla fine, tutto sarà ben ricapitolato; e se così non sarà io  ‘proprio me ne infischio’,  anche senza la vita è per me una tale fonte di gioia: tutte le mattine ispeziono scrupolosamente le gemme di ogni mio arbusto e verifico dove ce ne sono; ogni giorno faccio visita a una coccinella rossa con due puntini neri sul dorso che da una settimana mantengo in vita su un ramo, in un batuffolo di calda ovatta nonostante il vento e il freddo; osservo le nuvole, sempre più belle e senza sosta diverse, e in fondo io non mi considero più importante di quella piccola coccinella e, piena del senso della mia infima piccolezza…"

Rosa Luxemburg, Lettere dal Carcere












Cerco ogni giorno una nuova  gemma sui miei arbusti e ogni giorno mi prendo cura di quella coccinella rossa........

Thursday 15 October 2015

"Be resourceful....!"

It's a suggestion I always give my students...."Be resourceful, find a way, look for a solution, don't stop talking.....".
It's really important for  fluency and  confidence with a foreign language.
That's why the more words you learn and use, the more fluent your speech will be!
With my first classes, we are working on this: to remember as many ways as they can to say the same sentence....
Let's start from easy words then: good, bad, nice, pretty, happy, sad, big, small, interesting.....



In the following video  Ronnie will explain a very mind-blowing and funny way to learn and remember words. 
Shall we try????


  

Enjoy watching...



Sunday 11 October 2015

1st Module: Victorian Age


Hello everybody!
Let’s go on  with one of my favourite writers, whose popular quotes are so famous that I’ve chosen one for you. It’s been a difficult  but the following one reminds me of so many situations I have experienced….
Whenever people agree with me I always feel I must be wrong.

The greatest ever …OSCAR WILDE (Dublin, 1854- Paris 1900)












Read more quotes at:
Choose one and then tell the class why it’s meaningful for you!

Session 1: Wilde’s life and his novel “The Picture of Dorian Gray
1-    Read Wilde’s biography on your textbook (pg E110-111) and get further information from the following  website and short video


2-      He considered  life as “a work of art” As and as a man he sometimes created  sensations  in the “respectable” Victorian society. His love affair with Bosie, the young man he fell in love with, was a scandal and was the reason for his being arrested and sentenced to two years’ hard labour (charged with indecency and sodomy).The following video is Wilde’s trial from the movie “Wilde” (1997)  where he does his famous monologue  “I am the Love that dare not speak its name…” . I’ll attach the text, but  watching  and listening to  Stephen Fry playing Wilde will be so involving!


“The Love that dare not speak its name in this century is such a great affection of an elder for a younger man as there was between David and Jonathan, such as Plato made the very basis of his philosophy, and such as you find in the sonnets of Michelangelo and Shakespeare. It is that deep, spiritual affection that is as pure as it is perfect. It dictates and pervades great works of art like those of Shakespeare and Michelangelo, and those two letters of mine, such as they are. It is in this century misunderstood, so much misunderstood that it may be described as the “Love that dare not speak its name,” and on account of it I am placed where I am now. It is beautiful, it is fine, it is the noblest form of affection. There is nothing unnatural about it. It is intellectual, and it repeatedly exists between an elder and a younger man, when the elder man has intellect, and the younger man has all the joy, hope and glamour of life before him. That it should be so, the world does not understand. The world mocks at it and sometimes puts one in the pillory for it.”

He died at the age of 46  because of a meningitis, , all alone, in Paris and  was buried in the famous cemetery of Père Lachaise, where lots of tourists go and see his grave everyday.










To see it  and kiss it  !!!!




Let’s talk now about the novel we’re going to study, The Picture of Dorian Gray, whose “Preface”, pg E114 of your textbook,  expresses all Wilde’s  committment to the principles of Aestheticism (look for further information about this movement on your own out of the following website:

http://www.bl.uk/romantics-and-victorians/articles/aestheticism-and-decadence



The image above is from the movie with the same title, The Picture of Dorian Gray,  2009, starring Ben Barnes and directed by Oliver Parker: they give a perfect impression of the theme of the novel, once more “the duality” of human nature, as in “Dr Jekyll and Mr Hyde”.
 Here a couple  of the most outstanding scenes: one is the the murder of Basil, the painter of Dorian’s portrait.


And the final scene. When Dorian understands that his bad side is kept by the picture, he can’t do without “stabbing”  the portrait and so killing himself…..as Dr Jekyll does with Mr Hyde.  Have a look !


Last but not least, Wilde wrote a poem just  after his release from prison, The Ballad of the Reading Gaol. It deals with the harsh realities of prison and with the even harsher reality of an execution, the taking of a human life, through legal means, by fellow humans.
Here below  you’ll find a very interesting video from an Italian tv show  “Cult Book”, where Masolino D’Amico, an important Italian literary critic, gives his opinion about the text. You’ll see trailers from different movies inthere: try to get the common theme they have. I can’t wait to listen to your opinions when in class!


From the poem a very famous song was written,  “Each Man Kills The Things He ‎Loves”,  in  the movie “Querelle de Brest”, starring Jeanne Moreau, directed by Rainer Werner Fassbinder (1982). The same song is  now being used for a popular  Italian tv show about  femicide victims.  I’m sure you know it!


Hope you’ve enjoyed this post and fall in love with this
 unusual personality  as I did while attending  university lectures with  my special  Professor Paul  Jenkins……a long, long time ago!!!

See you soon!
Prof



Saturday 10 October 2015

Happy B'day!

Well…it’s gone! The special day it was yesterday has gone by! It’s very embarassing to celebrate your own birthday actually, but it’s a way to realize you’re a new person! That life has been changing and you’re very proud of what you’ve become!
That’s why to get so many “Happy Birthday!”s from very special people has been a great pleasure. Many friends…..but many  former  students who remember you and want to tell you what they are now.
And flowers..... flowers again!!!


Great job is mine! 

And tomorrow great party night with the best friends ever!

What else.....!!!!!


Saturday 3 October 2015

Last week......the "Welcome back to school" from one of my classes....


And from one of my students...


That's why I love my job....  :)

Friday 2 October 2015

WOW!
It's the most common expression Roger Waters used during the  conversation with his former bandmate Nick Mason to comment on the questions they got from their fans.....
And I say "WOW!" for what I saw in the movie "The Wall"....thrilling, involving, moving...the more you say, the better!!!!
On the background you learn  his own personal relation with the two world wars (both his granddad and his dad died  as soldiers during these wars). The movie goes on with his visit to  meaningful places of the wars to finally get to the  cemetery memorial headstones where he can read his granddad's and his dad's  names,
Every moment of his journey by car is interconnected with moments and songs from the tour.
The stage scenery is colourful and really complex....sometimes you see such  surprising changing sets.....so amazing and impressive!
I was there with a group of students and was so glad they could experience such a show......

Here the official trailer


And the most popular "Another Brick in the wall"



My dear students...it has been a wonderful night....together with the final Chinese dinner!!!! :D


Monday 28 September 2015





Here we are! In a couple of days it will be the day.....I am going to see this wonderful movie, "The Wall". about the live tour of Roger Waters.  It will be one event and will be  on just for  three days, 29th, 30th September and 1st of October, the same three days all over Italy, in the main cities.
I am going with my students, the fifth year classes. The topic in the movie is part of the programme I am going to deal with them and I can't wait.....

http://www.nexodigital.it/1/id_415/Roger-Waters-----THE-WALL.asp


Sunday 27 September 2015

Eccolo...! Il mio blog...Pina's blog....non poteva che chiamarsi cosi!
Un luogo dove potrò raccontare i miei pensieri...non sempre ordinati!!
Ma sicuramente un luogo dove potrò incontrare i miei studenti e condividere con loro il mio lavoro, quello di preparazione ad ogni lezione... a volte incredibilmente lungo! I risultati che ne conseguono però sono il mio successo!
Lo scorso anno ho cambiato scuola. Sono in un liceo linguistico. Quello che segue è un video che ho presentato alle classi quarte : al penultimo anno del loro corso di studi, avrebbero cambiato l'insegnante della loro prima materia....their English teacher!
Ciò che capita al docente del video è ciò che temo ogni volta che entro in una nuova classe....ma forse non capita solo a me!
Enjoy.....